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la inflessibile di essere felice
17 novembre 2020

«Vorrei tanto poterlo dire, ma non ce la faccio» è un pensiero che hai certamente avuto quando ti sei trovato a dover esprimere alcune particolari emozioni. Sai perché ne sono certa? Avevo questa abitudine con la rabbia: ne ero così terrorizzata che la reprimevo. Me lo aveva insegnato mia madre. Crescendo ho imparato a ribellarmi a ogni tentativo di zittirmi. L’autorità mi stava stretta perché mi ricordava gli stai zitta, non parlare a sproposito, comportati bene, non sporcarti, non piangere che mi avevano insegnato.

La ribellione dava solo un momentaneo sollievo che veniva quasi subito schiacciato dal senso di colpa. E così tornavo a comportarmi come fanno tutte le brave ragazze, almeno per un po’

Molti di noi preferiscono reprimere anziché esprimere, mantenendo un profilo basso sotto ogni aspetto. Tanto più cerchiamo di reprimere tanto più ciò che reprimiamo si farà sentire. Possiamo elargire sorrisi per nascondere le emozioni, ma non durerà a lungo. Usciranno nei momenti meno opportuni e quando accadrà ci sentiremo così inadeguati che rafforzeremo ancor di più la convinzione di doverle schiacciare e nascondere il più profondamente possibile.

È una via senza uscita quella della repressione, proprio come un cane che si morde la coda. Ed è qui che possiamo trovare l’altro modo

Cominciamo subito e ti invito a prendere carta e penna: dobbiamo mettere nero su bianco le domande che ti propongo affinché tu possa rispondere con sincerità. Nessuno valuterà le tue risposte se non tu stesso. È un’azione intima quella di mettere a nudo le emozioni per imparare a conoscerle e accettarle.

Per prima cosa prendi coscienza rendendo giustizia alla tua consapevolezza facendo qualche considerazione:

  • La rabbia nasconde la gioia

  • La paura oscura il successo

  • La gelosia è un masso che metti sopra la felicità

Nel retroscena di ogni emozione, dietro ad ogni "non ce la faccio" si nasconde il suo esatto contrario nella stessa intensità dell’emozione che stai nascondendo. Quando sei consapevole di questo, scopri che l’ombra permette alla luce di esprimersi in tutto il suo splendore. La bontà può manifestarsi come contrasto alla cattiveria, così come la giustizia lo fa con l’ingiustizia, la gioia col dolore e la colpa col perdono. C’è una specie di perfezione, di bilanciamento in tutto ciò e a scegliere da che parte stare sei sempre e solo tu.

La scelta inflessibile di essere felice ti farà sempre trovare il modo per esserlo

Se sei arrivato a leggere fin qui, allora sei anche pronto per l’esercizio. Ecco le domande alle quali rispondere, ed io lo farò con te.

  • Quali sono le emozioni che provi tu stesso e che proprio non sopporti?

  • C’è un aspetto di te di cui ti vergogni e che nascondi profondamente?

  • Quali sono gli aspetti di te che ami condividere con gli altri?

  • Ci sono emozioni che escono fuori dal tuo controllo? Se si, quali sono?

  • Che tipo di rapporto hai con queste emozioni?

  • Come ti senti quando le esprimi? E quando le reprimi?

Non avere fretta: prenditi il tempo che ti serve per sentire vedere e percepire appagamento in ogni risposta che darai.

Il lavoro emozionale è uno dei fondamentali presente in ogni corso e laboratorio che propongo, ed è questo il motivo per cui ho deciso di avere aule con massimo 15 persone, sia dal vivo che on line. A questo proposito ho piacere di lasciarti qualche informazione al riguardo. Qui trovi alcuni degli appuntamenti di questo semestre ==> spiritualcoach.it/appuntamenti   
E chissà che non ci sia qualche corso interessante per te!

A proposito: se ti fa piacere, sarei lieta di sapere com’è andata con le domande che ti ho proposto.
La tua SpiritualCoach, Lucia lucia-gold

Lucia Merico

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