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vergogne segrete
16 gennaio 2019

Ci sono segreti carichi di vergogna che le donne portano rinchiusi dentro casseforti mentali, spesso dorate. Sono vergogne antiche alle quali abbiamo scelto di aderire, inconsapevolmente.

 

Siamo state avvertite che alcune scelte e circostanze della nostra esistenza sarebbero state completamente stravolte. Parlo del sesso, dell’amore, del denaro, della violenza o ad altre difficoltà che imperversano nella condizione umana. Un carico così vergognoso da non essere degno di assoluzione

 

Questa esclusione dal perdono (avvallata da noi stesse) ci ha confuse e rese «maledette e perfide», una contro le altre e tutte contro il mondo intero. Hanno lottato molto le nostre antenate per venirne fuori, ma a un certo punto forse è passata la voglia, forse non ne valeva più la pena: chissà. Si sono chiuse al perdono, hanno accettato la vergogna e il loro cuore è stato occupato da uno spazio angusto e scuro. Ma è solo uno spazio, e per grande che possa essere è rimasto ancora dell’amore e del calore al quale attingere: ne sono certa! E se fosse proprio quello spazio oscuro la nostra grande opportunità? Ci siamo mai domandate qual è la storia che lo ha generato?

 

CREDO CHE …

 

Credo che ci sia qualcos’altro dietro all’abbandono della lotta e non appartiene certo alla codardia o a un accecante vittimismo. Mi piace pensare che le nostre antenate hanno «incasinato» la situazione per muovere fortemente le acque, cosicché potessimo prendere in considerazione un nuovo e differente cambiamento,  diverso da tutti quelli proposti fino ad ora. Perché si sa che una rivoluzione comporta sempre un po’ di confusione, all’inizio. Come un terremoto, prima c’è la rabbia, lo scossone forte che fa traballare il sistema. Poi ci sono le scosse di assestamento e infine la stabilità che dovrà avere un sapore differente rispetto a quella che avevamo sperimentato. Dovrebbe servire a raddrizzare le antenne dell’intuito e a costruire qualcosa di nuovo che possa essere duttile, elastico, plasmabile, proprio com’è la vita.

Abbiamo creato terremoti e tsunami nel mondo femminile, e tutti hanno aperto varchi importanti per le donne e per gli uomini di buona volontà, quelli che le sostenevano. Tutti hanno funzionato: all’inizio. Ma poi c’era una sorta di adattamento, un ammortamento della situazione che anziché virare verso una nuova visione, portava altra sofferenza e confusione. Però ci siamo: secondo me siamo nel periodo storico delle «grandi possibilità». Mai come in questo spazio di tempo ci viene offerto il biglietto dorato del cambiamento, avendo ora a disposizione informazioni di ogni genere che possono davvero ampliare la visione del femminile, soprattutto a noi stesse.

D’altronde, il Matriarcato ha fatto il suo corso e decorso. A un certo punto della storia – le donne hanno passato lo scettroagli uomini, che tuttora lo detengono. Per secoli hanno creduto di doverlo riconquistare, riposizionarsi in qualche modo più o meno paritario all’interno del mondo. E in alcune occasioni per un po’ ha funzionato. Ma, amiche mie, guardiamoci bene intorno: vi sembra vita, questa? Lavoriamo il triplo di prima, siamo incasinate nelle relazioni, crediamo di dover indossare abiti maschili per produrre valore e la chiamiamo vita, benessere, emancipazione. Non ci siamo: ci deve essere un altro modo! Eccola qua la frase magica. Qual è il modo? Riflettiamo insieme: se il Matriarcato non ha funzionato e il Patriarcato è un «casinò», prendiamoci il meglio di entrambe le situazioni e creiamone una totalmente nuova.

 

VISIONI

 

Sono una visionaria e vi dico la mia: questa volta possiamo emergere senza distruggere una parte per favorirne un’altra. Questa volta facciamolo insieme, uomini e donne, nella comprensione e conoscenza dei propri valori, che si uniscono e formano un insieme integro e di reciproco scambio. Si chiama «mutualità» ed è comprensibile sia dagli uomini che dalle donne perché l’hanno parzialmente sperimentata nel periodo in cui i valori femminili erano al vertice.

Da visionaria incallita quale sono credo che si possa fare, addirittura credo sia necessario. Sul trono non c’è più solo un Re o una Regina. Il  trono viene tolto e sostituito da un banchetto di ricchezza e abbondanza, fatto di conoscenza e condivisione. A palazzo stavolta entriamoci insieme, con la testa dritta per evitare che la corona possa cadere. Non ci sono più colpe ma responsabilità. Nessuna rivalità ma competenze differenti che collaborano e creano meravigliose perle di consapevolezza.  Entriamo insieme a palazzo, integri, uniti e forti dei nostri valori, lasciando la manipolazione fuori dalla porta. Sì, sono proprio una visionaria.

Ma … Come si fa? Primo passo fondamentale che appartiene esclusivamente al mondo femminile è conoscere sé stesse  – p r o f o n d a m e n t e – così profondamente da vedere con chiarezza il dritto e il rovescio della medaglia. Partiamo da questo e indaghiamo a fondo il nostro lato oscuro, e vediamo che succede. La storia di ogni uomo e ogni donna comincia in un ventre … e la storia continua …

 

Lucia Merico

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