
Ci sono esperienze che sembrano ripetersi sempre uguali, come se la vita girasse in tondo sullo stesso punto dolente. Cambia il contesto, cambiano i volti, eppure la ferita resta lì.
Un modo potente per uscire da questo circolo è la benedizione e perdono.
La benedizione è un pensiero qualitativo, un movimento interiore che cambia il modo in cui ti relazioni al dolore. È un sentire, un’emozione che offre una nuova etichetta a ciò che vivi, soprattutto quando quell'esperienza continua a lasciare un segno dentro di te.
Quando scegli benedizione e perdono, concedi al dolore la possibilità di scivolare via, invece di trattenerlo nel corpo fino a trasformarlo in tensione, blocco, malattia. Inizi a fare spazio a una guarigione più ampia.
Benedire non è approvare ciò che è accaduto. La benedizione e il perdono non santificano l’ingiustizia, non metteono una bella cornice a ciò che ha fatto male. Il loro scopo è un altro: liberarti.
Benedire significa riconoscere tutti gli aspetti della situazione:
chi soffre
chi ha creato sofferenza
chi assiste e ne subisce le conseguenze
È un atto di lucidità: guardi tutta la storia e dichiari dentro di te che quegli eventi appartengono al passato. Nel momento in cui lo fai, permetti ai sentimenti collegati a quell’esperienza di muoversi, fluire, estendersi oltre il corpo, invece di restare intrappolati.
La benedizione e il perdono ti permettono di chiudere il capitolo senza dover analizzare all’infinito i perché le cose sono andate proprio così. Ti offrono la possibilità di scegliere l’espansione invece della chiusura, la responsabilità invece del vittimismo.
Prima di compiere un atto di benedizione e perdono, serve onestà con sé stessi. Puoi iniziare scrivendo e rispondendo a queste domande:
Accetto di andare oltre l’idea che “devo pareggiare i conti”, che qualcuno debba scontare ciò che è accaduto?
Sono disponibile a superare il pensiero che giustifica il ferire qualcuno perché io stessa mi sono sentita ferita?
Sono disposta a mettere da parte la vendetta e scegliere il perdono?
La risposta che emerge non è un esame da superare ma somiglia di più a uno specchio che ti mostra dove ti trovi, quali pensieri governano ancora la tua vita, quali porte sono già socchiuse e quali restano serrate.
Se senti che ora vuoi restare nella rabbia, andrà bene riconoscerlo. Se invece una parte di te desidera procedere e ricevere i benefici di benedizione e perdono, allora arriva il momento di compiere un gesto concreto.
Trova un luogo tranquillo. Porta con te solo il tuo respiro, la tua presenza e l’intento sincero di liberarti e liberare.
Richiama alla mente la situazione che ti ha ferito, nella sua interezza.Immagina di essere una testimone silenziosa: vedi le persone, le parole, le conseguenze. Rimani lì, presente, senza voler cambiare la scena, solo osservandola.
Quando ti senti pronto, pronuncia a voce alta:
Io benedico (nome della e o delle persone coinvolte nella sofferenza)
Io benedico (nome di chi ha inflitto la sofferenza).
Io benedico me stessa in quanto testimone.
Poi resta in ascolto.
Osserva cosa si muove nel corpo, che emozioni emergono, quali pensieri si affacciano. A volte arriva un sollievo immediato, altre volte serve ripetere l’atto di benedizione e perdono più volte, iniziando dai conflitti più piccoli, da ciò che senti più gestibile.
Così, passo dopo passo, ripulisci il tuo campo energetico, sciogli antichi grovigli e recuperi l’energia che era rimasta incastrata nelle vecchie storie.
La logica della vendetta promette una giustizia lampo: qualcuno deve pagare! La realtà è che chi vive in questa logica resta agganciato alla ferita, come se si nutrisse di ciò che lo ha distrutto.
La benedizione e il perdono compiono l’esatto opposto: ti restituiscono a te stesso. Ti riportano al tuo potere per consegnarti la libertà di scegliere che cosa fare con la tua vita ora.
Chi si vendica è felice per un attimo. Chi perdona è felice per sempre.
Questa frase non è un invito a subire in silenzio: è un richiamo alla tua sovranità. Il perdono non cancella il passato. Ti offre un presente vivo, in cui il passato non comanda più.
Puoi scegliere ogni giorno tra benedizione e perdono oppure no. E ciò che sceglierai diventerà la tua esperienza.
Se la tua scelta andrà verso il perdono, potranno esserti d'aiuto un percorso guidato.
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