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conoscenza e gratitudine
16 GIUGNO 2020

C’è un senso di profonda gratitudine che mi avvolge ogni volta che ripercorro gli inizi di questa splendida e impegnativa professione di SpiritualCoach®.

Se dovessi descrivere in tre parole com’è cominciata questa storia sarebbero «conosci te stesso».

La morale è sempre la stessa: qualunque sia la strada della crescita personale e spirituale che vuoi intraprendere. Tutto inizia e finisce con queste tre parole, semplici eppure capaci di racchiudere l’immenso dono della gratitudine.

La conoscenza di sé è la base di ogni felicità e richiede esercizio, dedizione e tanta attenzione per allenare la mente oramai atrofizzata da secoli di condizionamenti.

Quante cose scopriamo non essere vere quando intraprendiamo un percorso di consapevolezza, a partire da quello che ci hanno raccontato da bambini e andando a ritroso nel tempo, fin nelle storie di sottomissioni e prevaricazioni.

Possiamo scegliere e decidere da quale parte stare della storia personale e collettiva, creando nuovi inizi e finali sorprendenti.

La differenza è sempre uguale: capire quanto conosciamo il funzionamento del nostro sistema di pensiero e come lo applicheremo.

Sarà un po’ come quando siamo saliti per la prima volta su un’automobile: tre pedali e due soli pedi per azionarli.

Schiaccia la frizione, metti la marcia, premi l’acceleratore quel tanto che basta e in contemporanea molla la frizione e gira il volante, guarda lo specchietto, frena se è il caso, e riparti.

Una specie di mission impossible!

E adesso guido l’auto pensando a cosa preparerò per cena, chiacchierando col vicino di sedile.

L’impossibile è diventato più che possibile, un’abitudine che mi permette di essere libera guidando l'auto e di andare dove desidero con facilità.

Così è quando decidi di sviluppare la sana e conveniente abitudine di conoscere te stesso, e cominci a ricercare nuovi modi per migliorare la tua vita, portando attenzione e cura a ciò che pensi

Nasciamo ricercatori sin dal primo respiro.

Ricerchiamo il seno materno per nutrirci, la mano dei genitori per compiere i primi passi, l’abbraccio e il bacio del primo amore.

Cercare, trovare e ricercare nuovamente è il moto ondoso della vita, come fosse sempre la prima volta che impariamo a camminare, senza preoccuparci troppo di cadere, perché rialzarci sarà il solo scopo, certi di riuscire nel nostro intento.

Questa è l’energia che dovremmo replicare in ogni cambiamento, che contiene il giusto e lo sbagliato, il bello e il brutto: tutto è buono, tutto è novità, tutto è ricchezza e infinita gratitudine.

Siamo messaggeri gli uni per gli altri, bianconigli e cigni neri, capaci di addentrarci nelle tane più profonde della conoscenza, che rinviene al tocco di un nostro cenno consapevole di volontà, pronta a entrare nella mente per farci ricordare chi siamo veramente.

Non c’è genere quando si parla di conoscenza, e per farlo come si deve dobbiamo diventare come fogli bianchi dove scrivere nuove storie di felicità.

UN PO’ DI FEMMINILE DA DECLINARE AL MASCHILE

Essendo nata donna, ora mi rivolgo a te amica mia, che ancora credi di essere un gradino in basso rispetto al mondo, e di fatto lo sarai fintanto che ti farai in quattro per dimostrare ciò che sei.

Quanto tempo ancora vuoi rimanere nell’inconsapevolezza?

Ti senti libera perché il tuo corpo può muoversi come desidera, ma i sacrifici e la solitudine che ti accompagnano sono ancora un prezzo alto da pagare.

«Conosci te stessa» questo è ciò che devi fare!

Rimescola i colori delle tue antenate e rimetti insieme quelle parti della spiritualità femminile che ti appartengono. Niente è andato perduto e attraverso il ricordo potrai riconoscere l’armonia di tutte le donne che abitano dentro di te.

Donne sciamane, datrici di vita e di morte, pittrici di grotte, creatrici di statuine e vasellame, tessitrici e scrittrici di preghiere.

Il tuo corpo può ricordare e la tua mente canalizzare forze antiche capaci di «guarire» nel senso più nobile del termine.

I vantaggi di questa rinnovata conoscenza saranno le basi per una vita più felice, perché ricordare chi sei interromperà la lotta e il sacrificio, diventano tu stessa un esempio per le donne e gli uomini intorno a te.

Siamo biologicamente preparate per vivere percependo la realtà nella sua complessità, che va ben oltre il noto e banalizzato concetto di “intuito femminile”

Ho fatto del mio meglio per prepararmi e continuo nella ricerca, unendo pian piano gli infiniti puntini che compongono il disegno della vita.

E voglio condividere con te parte del percorso che ho racchiuso nel residenziale La Danza della Vita – Ritrovarsi tra Terra e Cielo.

Cinque giorni di pienezza al femminile da declinare al maschile, dove ritrovare e conoscere te stessa.

Se vorrai, unisciti a noi. 

 

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Lucia Merico

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