Pochi giorni e arriva il Natale, un momento in cui sento il bisogno di rallentare i ritmi e prendermi uno spazio per me stessa. Apro il diario e scrivo la lista di tutte le situazioni in sospeso che desidero risolvere con un atto di perdono.
Perché il perdono è il regalo più bello che posso fare al mio cuore: mi libera da quelle emozioni che mi tengono imprigionata, come la rabbia e il rancore, e mi aiuta a proseguire con serenità il mio cammino verso la felicità.
Spesso si fraintende il significato del perdono: non si tratta di “passar sopra” agli errori altrui né di dire che avevano ragione.
Piuttosto, è un atto di liberazione personale che ci solleva dal peso della condanna verso qualcuno (o verso noi stessi) e ci permette di interrompere il flusso di negatività che coinvolge tutti i partecipanti a una storia di conflitto.
Quando restiamo aggrappati a reazioni impulsive e sentimenti di vendetta, ci troviamo rinchiusi in un circolo vizioso di rabbia che si ripresenta senza sosta.
Il perdono è la chiave della felicità perché ci fa uscire da questa spirale, aprendoci la possibilità di vedere il passato come uno strumento di crescita interiore, anziché come una fonte inesauribile di dolore.
Immagina di avere in mano un lucchetto che ti blocca: il perdono è la chiave che gira e lo apre. In quell’istante, ti liberi dell’ansia e del rancore che bloccavano la tua gioia di vivere.
Questo non significa ignorare ciò che è successo o giustificare le azioni di chi ti ha ferito. Vuol dire semplicemente non mantenere più accesa la condanna che, come un boomerang, ti colpisce di nuovo ogni volta che la scateni sugli altri.
È molto probabile che chi ci ha ferito fosse in difficoltà e non sapesse gestire le proprie emozioni.
Forse anche tu, in passato, ti sei trovato a ferire qualcuno senza volerlo, spinto dall’impulso o dalla frustrazione del momento.
In questi casi, è facile dimenticare di essere responsabili della nostra vita e delle nostre reazioni.
Perdonare vuol dire allora scegliere un nuovo punto di partenza, smettendo di guardare indietro con risentimento e sostituendo il conflitto con la pace.
Quando ci rendiamo conto che ogni cambiamento inizia da noi, siamo più attenti ai “doni” che offriamo al mondo.
Se vogliamo ricevere gentilezza, impariamo a essere gentili per primi; se desideriamo comprensione, offriamola spontaneamente. Di conseguenza, i nostri rapporti si trasformano e la vita ci appare sotto una luce diversa.
In questa atmosfera di festa e di riflessione, mi piacerebbe invitarti ad andare oltre i conflitti, godendo di ogni istante con la consapevolezza che ogni momento è perfetto per imparare qualcosa di nuovo su di noi.
Il perdono è la chiave della felicità anche perché ci libera da un peso che spesso neppure sapevamo di portare, lasciando spazio a una visione più amorevole e positiva del futuro.
Spero di averti trasmesso l’importanza di questa pratica così spesso trascurata, eppure fondamentale.
Il perdono è la chiave della felicità perché ci fa respirare a pieni polmoni, ci rende più consapevoli di chi siamo e ci offre la possibilità di riscrivere la nostra storia in modo più amorevole.
Ti invito a sperimentarlo di persona, permettendo alla tua vita di fiorire in direzioni che forse nemmeno immagini.
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