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cammina con me
18 febbraio 2020

Voglio dedicare questa riflessione a tutti coloro che stanno percorrendo la strada della consapevolezza, al femminile sempre declinabile al maschile. La storia di svolge durante una WalkingCoaching. Anna (nome di fantasia) non ama il lavoro che fa. Sono i due figli e il mutuo della casa che la fanno alzare ogni mattina, prendere la macchina e andare in ufficio.

Le chiedo quale potrebbe essere la professione che l’appassiona, il famoso sogno nel cassetto, e lei non sa rispondere. Capita spesso di non saper rispondere a questa domanda quando sì è stati addestrati a tenere basso il profilo della passione.

Continuando a camminare si ricorda che da adolescente le piaceva sostenere le amiche quando avevano dei problemi. Mi racconta di essere stata un punto di riferimento in tante occasioni, e ancora oggi lo è quando si presenta l’occasione. «È un istinto. Se qualcuno ha bisogno d’aiuto non mi tiro indietro» Questa WalkigCoaching al femminile smuove i ricordi personali. Anch’io ero così e non ho mai smesso di esserlo, nonostante i tradimenti e le ingiustizie.

Continuiamo a camminare mentre ci avviciniamo alla terra di mezzo, il momento dove chiederò ad Anna se vuole salutare il suo passato per andare verso il futuro che desidera. Le idee sono ancora confuse e ha paura. La rassicuro ricordandole che sarò in fondo al percorso ad aspettarla.

IL CAMMINO E LA SOLITUDINE

Possa la strada sollevarsi per incontrarti.
Possa il vento stare sempre alle tue spalle.
Possa il sole splendere caldo sul tuo viso.
E la pioggia cadere leggera sui tuoi campi.
E finché ci incontriamo di nuovo, possa Dio tenerti nel palmo della sua mano!
(Antica benedizione irlandese)

Faccio sempre una tappa a metà della terra di mezzo per guardarmi intorno e ringraziare il luogo magico che mi ospita e che io chiamo “il mio ufficio”, e tutte le persone che hanno scelto di camminare con me.

Aspetto Anna sulla panchina. Scatto qualche fotografia. Ne avrò centinaia, eppure il paesaggio sembra sempre così diverso che merita qualche scatto ancora. La vedo arrivare e mi sembra che abbia persino cambiato il suo modo di camminare. È lei a rompere il silenzio informandomi della sua scelta. Vuole essere un esempio per gli altri, sostenendoli nella loro crescita personale e spirituale. Non sa da dove partire e neppure come sarà e quanto durerà il percorso che ha scelto di intraprendere.

Il mio cuore sorride facendo alzare gli angoli della bocca mentre guardo i suoi occhi: si sono accesi. Si toglie i guanti e abbassa la cerniera della giacca. Ha caldo. La passione si è riaccesa e mi basta per capire che un altro tassello è stato aggiunto alla missione che ho scelto in questa vita: rendere evidente lo splendore che è in te affinché tu possa mostrarlo al mondo.

L’ERA DELLA FELICITÁ

Che sia al femminile oppure al maschile, l’ingresso nell’era della felicità è un passo coraggioso verso l’amore per sé stessi.: una volta entrati in contatto con questo amore, estenderlo sarà naturale. Ogni cosa data è anche ricevuta, e tutte le persone che accompagniamo sulla soglia e li vediamo attraversarla, noi stessi compiamo quell’azione, poiché solo chi lo ha già fatto sarà in grado di riconoscerlo.  

Il passo ultimo spetta ad Anna, ed io sarò al suo fianco, se lo vorrà.

Le madri e i padri, gli insegnanti, i maestri, i coach non sono persone alle quali appoggiarsi, ma coloro che devono rendere inutile l'appoggiarsi. Ciascuno di noi può diventare un punto di riferimento per accompagnare gli altri nell’era della felicità, al femminile così come al maschile. È un lavoro raffinato che ci prepara ad essere un sostegno per chi vorrà comprendere che ogni cosa comincia da noi, dalla determinazione e dalla volontà di guardare in un altro modo.

Concludo questa storia al femminile sempre declinabile al maschile, con una frase di Un Corso in Miracoli.

Dove la paura è svanita, lì deve venire l'amore, perché non ci sono che queste alternative. Dove una appare, l'altra scompare. E quella che condividi diventa l'unica che hai

E se vorrai cammineremo insieme nel mio ufficio. Ti aspetto.

La tua SpiritualCoach®

 

Se vuoi sapere di cosa si tratta, puoi andare ► qui 

Lucia Merico

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