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smetto quando voglio
23 febbraio 2021

Stamattina voglio donarti uno spaccato dell’e-book sulle relazioni che sto preparando. Nonostante il titolo e la copertina che ho scelto, non  è un trattato sui dieci passi per smettere di fumare. Parla di relazioni e spero ti sarà utile. A me sarà utile il tuo pensiero, se ti andrà di condividerlo. Buona lettura!

«Eccomi qui, ancora nella solita storia, è cambiata la forma ma non è cambiata la sostanza. Sono stanca e non ho più voglia di soffrire ancora. Che cosa dovrebbe fare una donna per amarsi pienamente, smettere di cadere nello stesso schema di dolore e infelicità e vivere una vita piena, più serena?» Potrei cambiare le parole e il contesto ma il senso rimarrebbe sempre lo stesso: a volte ripetiamo le esperienze senza capire com’è potuto succedere.

«Perché lo hai chiesto a un qualche livello» risponderebbe la nostra parte intelligente. Lei lo sa, ma noi ancora no e non crediamo a ciò che ci racconta. «Ma ti sembra possibile che io abbia chiesto di soffrire?» È una domanda che ha senso se ti mancano dei tasselli per completare il puzzle. La parte intelligente che sa che non scegli mai a caso risponde «Sì, sembra proprio che questa sia la tua volontà, e la ripetizione ne è la conferma.»

«Maledetta parte intelligente! Che ne sa lei di come sto io? Non ho chiesto di essere tradita e poi lasciata, con tutta la fatica che avevo fatto per diventare il modello di donna perfetto per lui. Forse dovrei concentrarmi su qualcosa di diverso. Magari non sono fatta per stare in una relazione.»

Sono pensieri standard che possono rimanere con noi una vita intera. A meno che non scegliamo diversamente. Di essere felici e liberi, per esempio. Che ci piaccia oppure no e certamente nella totale inconsapevolezza, chiediamo proprio ciò che andremo a sperimentare. A farlo è una parte della nostra mente che ancora non conosce un altro modo, tanto è impegnata a far tacere quella percezione di vuoto

Miei cari, siamo come il formaggio groviere e la sola cosa che desideriamo più di ogni altra è riempire ogni singolo buco. Non abbiamo un obiettivo ben preciso su quale modalità scegliere. Una qualunque andrà bene purché la sensazione di buco nello stomaco o nella pancia o in testa finisca. Se pensiamo che amarsi sia riempire vuoti, continueremo le ripetizioni, una dopo l’altra. E se ci fosse un altro modo? E adesso mi rivolgo a te che stai leggendo. Potresti cominciare col pensare che sia possibile un altro modo e forse anche necessario.

È un primo pensiero, che sembra quasi insignificante ma che contiene nel suo profondo il seme del cambiamento

La parte intelligente che sta accanto proprio a quella ostinata che crede di poter fare tutto da sola, non propone, non decide, non si agita e soprattutto non sceglie per noi. Amarsi è proprio questo: rendersi conto che possiamo scegliere diversamente, qualunque sia l’esperienza che abbiamo fatto fino a quel momento e prendere una decisione diversa. Sarà necessario imparare qualcosa di nuovo, e la parte intelligente ha una vasta gamma di situazioni felici da proporci. Ci chiede solo di avere il nostro permesso e di riporre in lei una fiducia genuina.

Sei d’accordo che se non sai come si fa a produrre gioia lo devi imparare?

Prima cosa: smetti di far finta che tutto va bene quando invece è proprio il contrario. Accetta la situazione come parte di te. Vedila così: hai commesso un errore e puoi decidere di correggerlo. Tutto qui. Non metterci troppe aspettative e lascia che sia la parte intelligente a svolgere il lavoro. Tu osserva. All’inizio potrà sembrare che non accada nulla. Anzi, a volte la situazione sembra persino peggiore di come l’hai lasciata.

Ecco: proprio questo peggioramento è l’indicatore che qualcosa sta cambiando: ricordalo!

Amarsi un po’ di più è come andare in palestra dopo anni di divano. Ci vogliono costanza, ripetizione, determinazione e un buon allenatore che ti incoraggia, fino a che non avrai una sensazione diversa da quella che hai sempre sperimentato. Il vuoto sparisce perché prima di tutto ti sei accorto di lui (del vuoto) e non l’hai riempito con la prima cosa che ti è arrivata sotto mano. Lo hai voluto conoscere, hai avuto considerazione di lui ed hai scoperto che era una parte importante di te.

Amarsi è proprio questo: accorgersi che ogni cosa comincia da te e che solo tu puoi guardare la vita con occhi nuovi

So bene che vorresti tutto e subito, ma non funziona così. Se una cosa non ti piace non è sempre utile buttarla senza aver capito perché non ti piaceva. Chi l’ha scelta? Quando lo hai fatto come ti sentivi? Cos’hai visto in quel momento che ti ha fatto dire “dev’essere mia”? Aspetta a buttare: potresti dimenticarti di averla scelta con cura e comprarne un’altra uguale. Succede così anche nelle relazioni.

Da ex fumatrice ti posso dire che mi ci sono voluti anni prima di trovare il modo per interrompere la mia relazione con la sigaretta. Allora conoscevo poco di come funzionasse la mente e avevo una sola intenzione: sbarazzarmi di quelle minuscole ossessioni rovinavita e salute. Dopo parecchi tentativi e numerose imprecazioni contro me stessa e la mia incapacità di uscirne vincente, ecco l'occasione. L’ho colta e ho messo in tasca il pacchetto di sigarette che avevo appena comprato.

Sai cosa mi ha accesa? La puzza di fumo che emanava un signore appena salito sull’autobus

È stato semplice? Assolutamente no! Ogni giorno pensavo che avrei potuto fumarne una: ho tenuto nella borsetta per un mese un pacchetto nuovo, sigillato. Una mattina dopo il rito del caffè l'ho aperto, ho estratto una sigaretta e l'accendino e mi sono detta: «Cosa vuoi che sia dopo un mese fumarne una?» Sono stata distratta (di nuovo) dalla puzza di fumo che arrivava da una persona accanto a me. Quell'odore mi ha ricordato gli sforzi di un mese intero e il denaro messo da parte ogni giorno anziché comprare le sigarette. Quando li ho contati sono rimasta stupita da quanti fossero. Ho pensato che era arrivato il momento di comprare quel paio di scarpe costoso che avevo visto in un negozio del centro. Dopo più di trent’anni conservo ancora quelle scarpe e quando sento vacillare la determinazione, le tolgo dalla scatola, le guardo e mi ricordo.

Un nuovo cammino comincia quasi sempre in salita. Togliamo pure il “quasi”: è sempre in salita. Dovrai mantenere un passo costante per arrivare sino alla cima. Se lo farai avendo come unico obiettivo quello di arrivare in vetta, la certezza sarà di poterti godere uno splendido panorama

Concludo con una riflessione di Walter Bonatti. Lui era convinto che la vita di un individuo ha senso soltanto se vissuta in tutto quello che si ha dentro. Perché è lì, nella mente, nel sentimento e nel principio vitale di ciascuno che si creano e si possono vivere i veri spazi. Anch’io lo credo e sono certa che se saprai dare attenzione a quella parte di te che cerchi di eliminare, ecco che ritroverai la strada per una vita più felice.

 

Spero che questo pezzettino di e-book possa aver mosso nuove riflessioni in attesa di poterlo leggere integralmente. Questo è il mio scopo: rendere evidente lo splendore che è già in te affinché tu possa mostrarlo al mondo.

Restiamo in contatto.

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Lucia Merico

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