Siamo energia, spirito, esseri divini che abitano per un po’ un corpo fisico. Viviamo immersi in un universo di materia, eppure siamo molto di più. Quando ci fermiamo a chiederci “Come voglio vivere? Chi voglio essere? Cosa voglio avere e fare con il mio tempo?” stiamo già aprendo una porta verso la felicità.
Le risposte a queste domande potrebbero non essere immediate e, soprattutto, non sempre confortevoli. A volte dobbiamo imparare a restare nell’incertezza, ad ascoltare ciò che proviamo anche quando non è piacevole. È proprio lì che spesso inizia la trasformazione.
Quando immagini la tua vita ideale, riesci a vederti nell’abbondanza? Riesci a immaginarti circondata da benessere, con tutto il denaro necessario per vivere serena e sostenere i tuoi progetti?
Molte persone, nel momento stesso in cui sognano prosperità, sentono nascere un pensiero scomodo: “Non è spirituale desiderare il denaro… Non me lo merito… Non è giusto chiedere tanto…”.
Eppure è proprio quel dubbio a costruire la carenza.
È come dire all’universo: “Non sono degno”, e l’universo non fa altro che rispecchiare ciò che pensiamo. Non c’è nulla di poco spirituale nel desiderare una vita ricca di opportunità e sostegno materiale: la spiritualità non è povertà, ma consapevolezza.
Ogni volta che disprezziamo il denaro o chi lo possiede, lo allontaniamo da noi. E questo vale per tutto ciò che rifiutiamo: persone, relazioni, possibilità. Se disprezziamo, qualcosa si stacca e prende le distanze. Se accogliamo, qualcosa si avvicina.
Viviamo in una cultura che demonizza alcune emozioni: rabbia, paura, invidia. Le respingiamo, fingiamo che non ci appartengano, le etichettiamo come “negative”. Ma l’energia non sparisce solo perché la ignoriamo: resta lì, invisibile ma attiva.
L’invidia, ad esempio, può diventare una guida potente. Invece di reprimerla con frasi come “Io non sono invidiosa… al massimo è invidia buona”, possiamo fermarci e chiederci: “Cosa mi sta mostrando questo sentimento? Quale desiderio sta portando alla luce? Cosa vorrei anche io, ma non mi concedo?”.
Accogliere l’invidia non significa nutrirla, ma usarla come bussola. Lì dove senti una punta di fastidio per il successo altrui, forse c’è un sogno che ti sta chiamando.
Un modo potente per lavorare su questi pensieri è tenere un diario per la felicità. Non un semplice quaderno di frasi positive, ma uno spazio intimo dove scrivere con sincerità ciò che provi, ciò che desideri e ciò che stai creando nella tua vita.
Ogni giorno puoi annotare tre cose:
ciò che ti rende felice oggi, anche se piccolo e imperfetto;
i pensieri di carenza, paura o invidia che sono emersi, trasformandoli in desideri chiari;
un’azione, anche piccola, che compirai per avvicinarti alla vita che vuoi.
Scrivere è un atto alchemico: prende l’energia caotica dei pensieri e la trasforma in materia visibile. È un modo per dire all’universo: “Sto scegliendo la mia direzione”.
Puoi anche disegnare, colorare, incollare immagini che rappresentano i tuoi sogni. Il diario non è un esercizio scolastico: è la tela su cui stai dipingendo la tua vita.
Quando impari a trasformare emozioni scomode in segnali preziosi e a dare forma scritta ai tuoi sogni, diventi un’alchimista. Scopri che nulla di ciò che provi è sprecato: ogni sensazione ha un messaggio per te.
Diventi più libero dagli schemi del giudizio, più capace di gioire per il successo degli altri, perché sai che l’abbondanza non è una torta da dividere: è un flusso che cresce con la tua apertura.
Essere felici non significa chiudere gli occhi davanti a ciò che fa male. Significa avere il coraggio di guardare in faccia quello che senti, riconoscerlo e decidere da che parte vuoi andare. La felicità non arriva come un premio per chi è stato bravo: nasce quando scegli di prenderti la responsabilità di te stessa e della tua vita, giorno dopo giorno.
Il diario per la felicità non è solo un luogo dove sognare, ma uno strumento di trasformazione. Ti aiuta a:
riconoscere le tue emozioni senza censura;
chiarire desideri e intenzioni;
allenarti a immaginare il meglio, per te e per gli altri;
costruire un ponte concreto tra spiritualità e materia.
Scrivere ogni giorno diventa un rito silenzioso ma potente. Ti ricorda che sei tu a creare la tua realtà, passo dopo passo, parola dopo parola.
La felicità non è un’illusione, è una pratica viva.
È scegliere di osservarti senza veli, accogliere l’ombra, desiderare il meglio senza paura e agire con fiducia. Comincia oggi, prendi un quaderno e scrivi la tua prima pagina.
E, se senti che vuoi andare oltre, esplorare più a fondo la tua intelligenza spirituale e trasformare davvero la tua vita, la SpiritualCoach® Academy è il luogo in cui questo cammino diventa esperienza viva.
Qui impari a unire consapevolezza, spiritualità e azione concreta, diventando maestro di te stesso e portatori di luce per gli altri.
La tua felicità comincia nel momento in cui scegli di raccontarla. Oggi puoi iniziare.
Le candidature per i 7 posti disponibili per la Certificazione SpiritualCoach 2026 sono aperte. Per fissare la tua call conoscitiva e informativa, puoi mandare una mail a posta@spiritualcoach.it