4 novembre 2019
consapevolezza e relazione di coppia

Ricevo un vocale che ascolto appena sveglia. È bello sentire una voce che tempo fa era piena di rabbia e paura, pronunciare ora parola di speranza e serenità. Ed è proprio questo risveglio che ispira il caffè di questa mattina.

Quando due persone si incontrano e passano del tempo insieme, si crea un’intimità dove le energie scambiate sono infinitamente ricche di informazioni. Ciò che io sono si fonde con ciò che tu sei, ed è un legame, un vincolo indissolubile che resterà con noi nell'intera nostra esistenza.

Possiamo far finta che non ci sia mai stato oppure possiamo ricordarlo nei dettagli, non è importante. Il fondamentale invece da comprendere è che quel pezzo di strada fatto insieme ci ha portati a conoscere un po’ di più noi stessi.

Nessuno ha la sfera di cristallo per definire quanto durerà una relazione. Lo immaginiamo e spesso crediamo che possa essere per sempre. Ma quanto dura un «per sempre»? E se qualcosa o qualcuno dovesse interrompere la sua continuità, cosa resterebbe? L’amarezza di non aver fatto abbastanza, il senso di colpa della disattenzione o la frustrazione che “un altro così non lo incontreremo mai più”? Cos'altro ancora?

La vera sfida non è condividere l’intera esistenza in maniera «speculare» facendo cose che anche l’altro fa per poi, il più delle volte, sentirne il peso dell’obbligo e del sacrificio. E non è neppure – e qui parlo al femminile – essere materne all’eccesso fino a trattarlo come un figlio. Accade spesso, credetemi! Più di quanto possiate immaginare.

Io credo sia meglio sorprenderci e viaggiare insieme nella nuova consapevolezza di essere due, ciascuno con le proprie straordinarie caratteristiche, entrambi diretti verso la conoscenza di sé. E la relazione di coppia ben si adatta a questo scopo, poiché nell’altro possiamo imparare a conoscere noi stessi.

 

Due vite che diventano una. L’amore è estensione e non dare il più piccolo dono è non conoscere lo scopo dell’amore

 

Possiamo aprirci all’altro sospendendo la convinzione che mostrare le nostre fragilità sia sinonimo di debolezza, per trovare una forza interiore che non spreca il suo tempo restando con le mani chiuse, ma è disposta ad aprirle per donare e ricevere. «Ricevere», Amica mia. Non è una parolaccia: credimi! È tanto bello quando impariamo a farlo.

Potresti pensare «Che belle parole, ma quanto è difficile metterle in pratica» e hai ragione, perché le azioni concrete saranno necessarie per far emergere la sostanza utile a comprendere il significato reale di Vita e di Amore. Ma si può fare. Anzi, è una necessità, un nutriente vitale per noi, per l’altro, per il mondo intero!

A questo punto una relazione potrà anche finire, ma se abbiamo ferma la convinzione di aver portato nuova linfa vitale a noi e all’altro, sarà certo un risultato di valore.

                                         Amare non è stare insieme a forza: a volte è andare ciascuno per la sua strada dopo aver camminato insieme,                                               e insieme aver deciso di lasciarsi andare

 

La tua SpiritualCoach®

(scritto al femminile naturalmente declinabile al maschile)

 

 

(ispirazioni da Le donne amano la terra e il cielo)

Lucia Merico

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