29 gennaio 2020
consapevolezza e separazione

Stamattina per il nostro caffè ti racconto una storia che parla di energia, di unione e di separazione. Un grande maestro zen era un falegname e qualsiasi cosa facesse, tavoli o sedie, in qualche modo aveva una qualità inspiegabile, una sorta di intimo magnetismo. Gli fu chiesto «In che modo crei questi oggetti?»  e rispose «Non sono io a crearli. Io mi limito ad andare nella foresta. La cosa fondamentale è chiedere alla foresta, agli alberi: «Chi è pronto a diventare una sedia?»  e aspettare la risposta.

Potresti pensare che sia una follia chiedere a un albero se vuole diventare sedia. Chi potrà mai conoscere il linguaggio degli alberi che compongono una foresta o le pietre antiche che sono custodi silenziose di una casa?

Domande lecite se guardi il mondo in una sola direzione e vedi solo separazione e dualità come è corretto che sia. Eppure puoi avere un pensiero divergente che suscita stupore: passare dalla separazione all’unione è possibile. E a quel punto può diventare naturale domandare a un albero se vuole diventare una sedia e ascoltare la sua risposta.

E se ci fosse un filo sottile che attraversa ogni forma di vita sulla terra? Un unico filo che si arrotola in un immenso cuore pulsante che dà vita ed energia al Pianeta intero? Se così fosse, parlare con una pianta, una roccia, percepire l’energia di un antico casolare sarebbe facile e persino divertente

Se scardiniamo la separazione e ci apriamo all’unione, possiamo entrare facilmente in empatia non solo con le persone, ma anche con gli oggetti che manipoliamo o che sono stati utilizzati da altri. Le energie delle nostre emozioni impregnano le case dove abitiamo. I passi che virtualmente compiamo restano nella memoria delle persone.

Nikola Tesla ha scritto che se si vuole trovare i segreti dell’universo, bisogna pensare in termini di energia, frequenza e vibrazioni. Mi sembra un’ottima idea e, se non lo hai ancora fatto, comincerei subito.

OUT OF THE BOX

Questo aspetto fuori dagli schemi che ti porta dalla separazione all’unione, è un modo creativo per interpretare il mondo. Che tu ci creda oppure no, l’energia continuerà a far parte della tua vita, perché la respiri, la ingerisci col cibo, la usi per lavarti, per giocare, per fare l’amore, per vivere le emozioni. Nel caso del falegname e del maestro zen, si dice che le sue sedie esistono ancora oggi e che conservino il sottile magnetismo di una ricerca fatta con cura, e attraverso di loro il dialogo con la natura continua. 

Sii attento la prossima volta che sfiori un oggetto antico che è appartenuto a una casa storica. Cammina piano mentre ti inoltri in un bosco. Affina le tue percezioni e sentiti così folle da ascoltarne l’energia, lasciando libera la tua immaginazione. Lascia da parte la separazione e unisciti al Tutto, così come il Tutto è unito a te.  

Anche questo fa parte della creatività umana.

La tua SpiritualCoach®

 

Se ti sei perso qualche caffè della consapevolezza, li puoi trovare qui  ► spiritualcoach.it/caffe-della-consapevolezza 

Lucia Merico

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