Le persone sagge appartengono alla categoria degli incontri rari, e quando succede di incontrarle pensiamo che anche noi vorremmo essere così, un giorno. Se vogliamo davvero imparare, dobbiamo cominciare subito e prendere in considerazione un aspetto importante: gli incontri sono sacri perché nell’altro troveremo sempre un aspetto di noi stessi.
Là fuori nel mondo c’è il riflesso del nostro essere, a volte stanco, altre volte arrabbiato, ma anche gioioso e saggio. Come uno specchio il mondo ci mostra chi siamo e dove stiamo andando: niente di più e neppure niente di meno. Quanto è importante imparare a leggere la nostra vita nella vita di chi incontriamo? Perché è ciò che accade, che ci piaccia ciò che stiamo vedendo oppure no.
Ci crediamo diversi dagli altri, ma la diversità sta solo nella forma e nell’espressione dei nostri sentimenti, che rimangono uguali nella sostanza. Possiamo prendere le distanze da chi è infelice o arrabbiato, da chi ferisce o è ferito o da chi si vergogna, ma una parte di noi riconoscerà quel sentimento e ne resterà contaminata. Se incontri lo sguardo di un altro, sei in comunione con lui o con lei. Due anime che entrano in contatto per uno scopo comune: conoscere sé stessi. In questo territorio antico e senza età troviamo la sacralità dell’incontro.
È un luogo che non appartiene a nulla. Eppure è tutto. Ha molti nomi ma nessuno è adatto e per questo tutti i nomi vanno bene per descriverlo. È una forza che può distruggere o sanare le ferite, che trasporta il dono delle idee, delle immagini, delle convinzioni. È inimitabile, esiste ovunque e tuttavia non si può vedere nel senso comune del termine.
Quel che si può vedere nell'oscurità non è necessariamente visibile alla luce del giorno, e viceversa
In questo luogo di grande e profonda ricchezza possiamo incontrare noi stessi, limpidi e puliti come Dio ci ha creati. Chi non vorrebbe rimanere lì per sempre? Quando lo scopriamo siamo tentati a farlo, ma non è così che funziona. Da quel luogo di pace attingiamo l’energia per esprimerci nel mondo, la manteniamo attiva con la meditazione, scrivendo, dipingendo, cantando, danzando, pregando, ed è nostro dovere estenderla a quante più persone possibile.
Arriviamo in questo mondo con un desiderio struggente, ricercando qualcosa il cui nome è ancora sconosciuto. La cerchiamo in ogni dove fuori di noi senza mai trovarla davvero, perché ancora sottovalutiamo la magia e la sacralità degli incontri.
Da oggi potrai valutare diversamente la vita, se ti va, e ad ogni incontro domandarti cosa puoi imparare e cosa puoi insegnare a chi ti sta di fronte, e forse trovare in questo scambio sottile e invisibile una felicità e una pace che non avevi ancora sperimentato.
È dalla pace mentale che nasce una percezione pacifica del mondo (Un Corso in Miracoli)
Dobbiamo prenderci cura di noi stessi e solo allora potremo prenderci cura del mondo con cui entriamo in contatto perché ne conosceremo i bisogni. Così la consapevolezza è mantenuta salda e potrà diventare un ponte che ci permette di portare l’esperienza nella vita quotidiana. Questo è ciò che dobbiamo fare con la conoscenza: incontrarla, farla nostra ed estenderla intorno a noi.
Così gli incontri diventano sacri. Così tutto è possibile. Diversamente, nulla lo sarà
UNA PREGHIERA
Ti lascio con una preghiera da recitare nei momenti di difficoltà. Ti aiuterà, se ti ricorderai di lei.
Rifiutati di cadere.
Se non puoi rifiutarti di cadere,
rifiutati di restare a terra.
Se non puoi rifiutarti di restare a terra,
leva il tuo cuore al cielo,
e come un accattone affamato,
chiedi che venga riempito,
e sarà riempito.
Puoi essere spinto giù.
Ti può essere impedito di risollevarti.
Ma nessuno può impedirti
di levare il tuo cuore verso il cielo -
soltanto tu.
E nel pieno della sofferenza
che tanto si fa chiaro.
Colui che dice nulla di buono
da ciò che venne,
ancora non ascolta.
(Storie di Donne Selvagge)
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