9 aprile 2021

Lei mi racconta: «È la prima volta che provo un'emozione del genere. Non so cosa sia successo: ho avuto paura di perderlo! » Penso che sia bellissima questa emozione per una come lei, abituata ad andare e venire come le pare. È determinata, forte, abituata a scalare la vita e le montagne. Sembra che non abbia bisogno di niente e nessuno: tutto ciò che decido è già lì. Per la prima volta pensa in termini di «noi» e non tu ed io, come spesso accade quando ci accompagniamo con qualcuno. Il «noi» prevede priorità differenti, un batticuore differente. L'esperienza dell'innamoramento contiene nel suo intimo una dualità che ci tiene sospese tra il desiderio di provare certe emozioni e la tentazione di sfuggirle. Mettiamo in moto il gioco dei bisogni e delle carenze: affetto, riconoscimento, coccole, nutrimento, rimproveri e accettazioni. Quando siamo innamorati speriamo di ricevere da altri quello che crediamo di non poterci concedere autonomamente. Abbandoniamo lo specchio dove potevamo guardare il nostro viso e il nostro modo di essere per incontrare quello di un'altra persona. Sostituiamo le nostre regole con le sue in cambio di un po 'di approvazione e qualche ricompensa. Il mondo ci mostra un surrogato dell'amore attraverso il batticuore, la dipendenza, la rabbia, la gelosia, la paura della perdita e l'abbandono. Crediamo che questo sia tutto ciò che ci possiamo aspettare: e così sia. Quanto dura un “amore” costruito su queste fondamenta? Prima o poi vacilla: in un modo o nell'altro ci ritroviamo a mettere tutto in discussione. Allora lasciamo, veniamo lasciate, restiamo pagando prezzi altissimi. Com'è l'amore felice? Ha basi differenti, costruite attraverso la scelta e la decisione di «essere» anziché «fare per avere». Amiamo l'altro accettando le differenze e riconoscendole come ricchezze, prescindere dalla cornice o dal particolare momento della vita in cui lo incontriamo. Ristrutturiamo la parola “difetti” in “caratteristiche”, per lui e per noi. Illuminiamo le zone d'ombra, le portiamo alla luce per poterle guardare con attenzione e scegliere diversamente. La relazione non è più una sfida o una competizione, ma un divenire di opportunità quotidiane da valutare insieme. Dalle delusioni, di qualunque natura esse siano, si esce in due modi: o accettandole l'amore più solido e profondo, prendendosi il tempo per trasformare incomprensioni ed errori, o negandole per cercare un'altra persona con la quale ricominciare il gioco. Lei ha deciso di accettare la delusione e la paura, guardando la situazione da un altro punto di vista. Da quella prospettiva, tutte le emozioni che agitavano la sua vita hanno lasciato il posto a una serena visione. A modo suo ha ritrovato sé stessa riflessa nello specchio che aveva di fronte. Le paure dell'altro erano le sue stesse paure, e con coraggio le ha affrontate, sintonizzatore dell'altro di fare la stessa scelta. Possiamo parlare di «noi» solo quando non perdiamo di vista noi stesse. Questo ci permette di integrarci con le differenze di chi occupa il nostro spazio, senza contraddizioni né prevaricazioni. D'altronde se non ti arrampichi, non puoi cadere: è vero. Ed è altrettanto vero che senza un po 'di rischio per salire un po' più in alto, non potrai godere del meraviglioso panorama che la vita ti offre. Grazie per la lezione, Amica mia ❤

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Lucia Merico

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