vivere felici significa amare se stessi
24 luglio 2020

Quanti cambiamenti dobbiamo mettere in atto per vivere felici? È un continuo mutare di livello, rivedere e scegliere nuovamente. Ogni giorno lo scopro personalmente nel confrontarmi con altre donne ritrovandomi nelle loro storie piene di troppo amore verso gli altri e troppo poco per sé stesse. Sono relazioni dove alla base c’è un esasperato bisogno di qualcosa o qualcuno, un compromesso il cui peso pende solo da una parte e in sottofondo c'è una convinzione che potremmo tradurre così: ho paura di restare sola. 

Continuo al femminile perché mi è più facile usare esempi nei quali mi sono ritrovata. Cosa è successo a queste donne? Si sono dedicate troppo ai bisogni dell’altro nella speranza di poter avere in cambio qualche attenzione. Con difficoltà cambiano le loro abitudini anche quando i figli sono grandi. Quando proponi loro di fare un piccolo passo verso sè stesse lo vedono come fosse una montagna da scalare a mani nude e molte di loro preferiscono rimanere dove sono anziché vivere felici. 

Mi ricordo una di loro in particolare che un giorno si è trovata di fronte alla sua più grande passione di sempre, quella che le faceva battere il cuore a mille tutte le volte che ci pensava. In un attimo di pura lucida follia, decise che l'avrebbe seguita e scoprì che poteva vivere felice partendo da sè stessa, dalla sua profondità.

Non era più necessario attendere qualcosa o qualcuno

In quei casi siamo di fronte a un bivio ad affrontare la domanda per eccellenza: «Se prendo questa strada, cosa perdo?» Difficile che qualcuna di loro pensi a cosa invece potrà guadagnare, all’impennata del valore che deriva da una felicità profonda e personale da poter estendere. Diventano giocoliere che si destreggiano in equilibrio tra gli impegni quotidiani e tutte le attività che si sono abituate a svolgere e con le quali hanno costruito la loro piccola fortezza felice e la passione che si fa spazio pian piano dentro di loro. Per un po’ funziona. Ma ben presto una strada dev’essere abbandonata altrimenti il rischio è di essere sopraffatte.

Devono scegliere se tagliare l’elastico per fare un balzo in avanti e vivere felici o mettere da parte ogni possibilità e restare dove sono

Molte rimangono dove sono, trovano scuse davvero interessanti concrete e inespugnabili, e da quel momento vivono la loro vita nel dubbio o nel rimpianto. Altre tagliano l’elastico e scoprono che la vita dall’altra parte è meravigliosa! Due direzioni totalmente differenti, che richiedono entrambe molto coraggio poiché una accenderà la loro vita e l’altra la spegnerà.

Quando c'è troppa intensità e dedizione verso gli altri si crea una dipendenza che avvelena la creatività

Spesso il solo antidoto per essere libere è fuggire e cercare un piccolo riparo dove trovare un modo di bastare a sé stesse, per tornare a desiderare. E in quel piccolo spazio di mondo imparano ad amare i giorni per il loro accadere, senza ricercare per forza una compagnia, scoprendo di poter attingere alla propria fonte interiore. Riscoprono le amicizie che le appartengono, i film che desiderano vedere, gli abiti che vogliono indossare e nuove esperienze da assaporare per vivere felici.

In un suo libro Susanna Tamaro scrive che lungo i bivi della nostra strada incontriamo altre vite. Conoscerle o non conoscerle, viverle a fondo o lasciarle perdere dipende soltanto dalla scelta che compiamo in un attimo. E in quel momento mettiamo in gioco la nostra esistenza e quella di chi ci sta accanto. C’è una riflessione che puoi fare in quel preciso istante, quando sei sola di fronte al bivio: la tua felicità o infelicità sarà contagiosa a tal punto da coinvolgere le persone intorno a te, e non lo potrai evitare. Dunque, a te la scelta!

Lucia lucia-gold

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Lucia Merico

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